Disponibles todas las letras de Spostato di un secondo, el nuevo trabajo discográfico de Marco Masini.
El nuevo elepé de Marco Masini ya está a la venta. Han pasado seis años desde el lanzamiento de su último álbum totalmente inédito, Niente d’importante. Este nuevo trabajo cuenta con numerosas colaboraciones en la composición de la música y letras. Once inéditas canciones de las cuales presentamos su letra totalmente en exclusiva en la red.
Listado de canciones:
Ma quale felicità.
(Masini – Camba – Coro)
Se guardo con gli occhi di oggi
La vita è folle
Mi sembra folle anche tutto l’amore
Che muove le cose
Non vedi che è folle questo silenzio che promette rumore
Il bar che apre alle sette
Si fa colazione per dimenticare che giorno era ieri
Non senti che è folle pensare di essere sempre diversi sempre meno soli
E invece no
Dirti due parole per recuperare
Fare solo un cenno per sdrammatizzare
E invece non sentire niente
E così sia se capita
Fare più attenzione per non ricadere nello stesso errore che ci ha fatto male
Ancora non provare niente
Nessuna via romantica
Ma quale felicità
Se penso al mondo di oggi
È un tempo folle
Mi suona folle questo andare veloce
Che corre invadendo le pause pensiero
Ti do tre minuti per valere qualcosa nella publicità
Dirti due parole per recuperare
Darci un’occasione per sdrammatizare
E invece non sentire niente
E così sia se capita
Fare più attenzione per non ricadere nello stesso errore che ci ha fatto male
Ancora non provare niente
Nessuna via romantica
Ma quale felicità
Ma quale felicità
E invece no
Poi fare l’amore per dimenticare
Fingere che siamo pronti per cambiare
Dirsi che sarà per sempre
E più vai via e più sei mia
Ma quale felicità
Ma quale felicità
Ma quale felicità
Ma quale felicità
Ma quale felicità
La felicità.
2. Nel tempo in cui sono tenuto a restare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare.
(Masini – Cecere – Zibba – Calvetti)
Qualcuno si alzi da questa tavola
Coraggio da vendere e preposizioni
Muovi il silenzio di due semitoni
Per investire nelle alluvioni
La strada è un burrone per ogni torto
Una palla di carta che è stata poesia
Un giornale lasciato a coprirci dal freddo
Sulla banchina della ferrovia
Nel tempo in cui sono tenuto a restare farei onde diverse del mare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare farei spazio all’istinto che vale
Nel tempo in cui sono tenuto a restare non mi trovo perché mi fa male
Nel tempo in cui sono tenuto a restare faccio sforzi ma provo ad amare
Tornando a casa da un piccolo viaggio
Fatto soltanto per tornare
Ho visto un bel bacio di uomini brutti
Alla continua ricerca del sole
Portando il peso di questo anno
Fino alla prossima vera occasione
Negli occhi stanchi di un cristo anziano
La fine del mondo è la assoluzione
Nel tempo in cui sono tenuto a restare farei onde diverse del mare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare farei spazio all’istinto che vale
Nel tempo in cui sono tenuto a restare non mi trovo perché mi fa male
Nel tempo in cui sono tenuto a restare riconosco che non si può fare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare la bellezza non sia surreale
Nel tempo in cui sono tenuto a restare ciò che muovi diventa vitale
Nel tempo in cui sono tenuto a restare faccio sforzi ma provo ad amare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare
E poi c’è che ho bisogno, bisogno bisogno di te..
E poi c’è che ho bisogno, bisogno bisogno di te..
Perche nel tempo in cui sono tenuto a restare potrei anche imparare a cambiare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare ti farei finalmente guidare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare farei onde diverse del mare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare farei spazio all’istinto che vale
Nel tempo in cui sono tenuto a restare non mi trovo perché mi fa male
Nel tempo in cui sono tenuto a restare riconosco che non si può fare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare la ricchezza non riesco a comprare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare partirei da un accordo maggiore
Nel tempo in cui sono tenuto a restare faccio sforzi ma provo ad amare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare
Nel tempo in cui sono tenuto a restare
Non è il tempo a contare
Non è il tempo a contare.
Spostato di un secondo.
(Zibba – Masini – Calvetti)
Mi sono incontrato a cinque anni cadendo
E ho scoperto che cadere fa male
Nel primo schiaffo ho capito il pianto
E che se è non strettamente vitale non si deve rubare
Ho scoperto che l’amore è un’arte da capire
E l’ho scoperto così semplicemente amando
Che tutto cambia mentre lo stai vivendo
E che alcune cose si allineano a stento
Si allineano a stento
Un’altra volta indietro e ritrovarmi nudo
E ritrovar la voglia di riempire ogni vuoto
E fare tutto di nuovo, fare tutto di nuovo
Di nuovo
Un attimo dopo
E adesso vorrei sapere
Come sarebbe il mondo
Se tutto quanto fosse
Spostato di un secondo
Adesso ti vedrei
Scegliere di restare
E invece te ne vai
E io, io ti lascio andare
Io che con la nicotina non ho fatto pace
Vorrei tornare lì per non provare nemmeno
Vedere da grande come diventa una voce
Se non la vizi con trent’anni di veleno
Io che da sempre le considerazioni
E se sei segnato è dalle tue azioni e dalle onde del mare
Poi uno sconosciuto fa sentire una canzone
E riparte dal suo nome per ricominciare
E adesso vorrei sapere
Come sarebbe il mondo
Se tutto quanto fosse
Spostato di un secondo
Adesso ti vedrei
Scegliere di restare
E invece te ne vai
E io, io ti lascio andare
E tornerei daccapo
Nella stessa stanza
Fare tutto di nuovo
A un metro di distanza
Per ricadere ancora
Negli stessi istanti
Negli stessi posti
Magari un po’ più avanti
Come se fosse un altro vento
Una seconda occasione
Uno sguardo distante
L’altra faccia della stessa emozione
Fare tutto di nuovo
Un attimo dopo
E adesso vorrei sapere
Come sarebbe il mondo
Se tutto quanto fosse
Spostato di un secondo
Adesso ti vedrei
Scegliere di restare
E invece te ne vai
E io, io ti lascio andare
Mi sono incontrato questa mattina cadendo
E mi stupisce ancora che cadere fa male
Un altro schiaffo e ho capito il pianto
Un altro schiaffo e ho capito il pianto
Mi sono incontrato questa mattina cadendo
E mi stupisce ancora che cadere fa male
Un altro schiaffo e ho capito il pianto
E se è non strettamente vitale non rinunciamo ad amare.
Tu non esisti.
(Masini – Calvetti – Iammarino)
Si dice che tutto torna
Tutto torna dov’è nato
Che fa il giro del mondo
E ricomincia poi da capo
Che hai vissuto qualcosa
Ma non ti ricordi niente
Opaco, distante
Come un giorno che eri assente ed io
Mi sveglio, mi guardo allo specchio
E mi vedo un disastro
Sarà stato un brutto sogno
Che vomiti al mattino e passa tutto
Passa come una sbronza
Con un mal di testa che ti spacca
Ma almeno stavolta non è colpa mia
Perché tu, tu non esisti
Altrimenti saresti qui con me adesso
A parlare, scherzare, a fare l’amore
Guardare un film, rifare l’amore
Più forte ancora
Fino a nasconderci dal tempo e..
Come avremmo chiamato nostro figlio
Sarebbe stato intelligente come te
O magari stronzo come me, chissà
Ma adesso cosa importa, adesso negheresti
Adesso che, adesso che
Tu non esisti
E allora fai crollare i ponti
Fai sparire le strade
Rimani un’isola lontana
Fuori da ogni mare
E cambia nome alle stazioni
Ora che sembrano uguali
Tutti i posti dove andare
E allora spegni questo cielo
Smonta pure le stelle
Le scenografie eccessive, togli pure quelle
E lascia solo questo inverno
Si dice mai guardarsi indietro
Il passato è già passato
E gli errori sono umani
Ma le tue mani sono errori
Che ho commesso e non mi pento
Perché preferisco piangere, che rimpiangere
E stavolta non è colpa mia
Perché tu, tu non esisti
Altrimenti saresti qui con me adesso
A provarci di nuovo a scavare sul fondo
Con le mani, le unghie
Per trovare una goccia, soltanto
E un pò di senso a questa vita
Incasinata e fuori moda
Che avrei voluto non pagare mai il conto
O magari chiedere uno sconto
E tu, invece tu ci provi, invece tu resisti
Adesso che, adesso che
Tu non esisti
E allora fai crollare i ponti
Fai sparire le strade
Rimani un’isola lontana
Fuori da ogni mare
E chiudi tutte le finestre
Guardare dentro ora è più importante
Che guardare fuori
E allora spegni questo cielo
Smonta pure le stelle
Le musiche di sottofondo, togli pure quelle
E lascia solo questo inverno
Si dice che tutto torna
Tutto torna dov’è nato
C’è chi fa il giro del mondo
Per dimenticare chi è stato
E poi ci sono due, due che si sono visti
Che sembra già passato un secolo
E adesso
Tu non esisti
Tu non esisti.
5. Invece di scriverti una canzone
Invece di scriverti una canzone.
(Masini – Stefanini– Calvetti – Zibba)
Non so se ne sono capace
Ma staremo a vedere
Lo dice già il tempo
Che non c’è altro da dire
E forse saremo lontani
Ma so che resta qualcosa
Come dopo che piove
Che tutto si riposa
La vita che è uno sputo e noi che in fondo ci arrendiamo
Se rimpiango qualcosa è di essere stato troppo umano
Siamo solo animali a digiuno, lasciati senza cena
Proprio la sera più bella della più bella primavera
Non so se ne sono capace
Ma ora torna a dormire
Ora prova a dormire
Ora vengo a dormire
E invece di scriverti una canzone ti darò un bacio
Adesso che ho la soluzione io te lo voglio dire
Non vale niente, vale tutto
Tanto comunque è uguale
E invece di scriverti una canzone
Che poi magari non ti piace, lascia stare
Io non darò soddisfazione
A un’altra cosa che alla fine
È solo non amare me
Perché mi sentirei sconfitto a non seguire ciò che sento
Tu che cosa mai ti aspetti? L’ho segui mai il vento?
Per quelle volte che ho educatamente sorvolato
Per non dire anche a me stesso che non avrei sbagliato
Io non so se ne sono capace
Ma ci voglio provare
Non ti dico riuscire
Ora torna a dormire
E invece di scriverti una canzone ti darò un bacio
Adesso che ho la soluzione io te lo voglio dire
Non vale niente, vale tutto
Tanto comunque è uguale
E invece di scriverti una canzone
Che poi magari non ti piace, lascia stare
Io non darò soddisfazione
A un’altra cosa che alla fine
È solo non amare me
Ma in fondo lo sai che mi piace
Trovare anche l’altra versione
Ora che sai tutto di me
E io so solo il tuo nome
E invece di scriverti una canzone ti darò un bacio
Adesso che ho la soluzione io te lo voglio dire
Non vale niente, vale tutto
Tanto comunque è uguale
E invece di scriverti una canzone
Che poi magari non ti piace, lascia stare
Io non darò soddisfazione
A un’altra cosa che alla fine
È solo non amare me
È solo non amare me
Non so se ne sono capace
Ma staremo a vedere.
6. La massima espressione d’amore
La massima espressione d’amore.
(Masini – Camba – Coro)
Nell’ultimo istante prima di dormire
Nel bacio che aspetti ma che non sai dare
Nel centro del pozzo dei tuoi desideri
Nel bel ricordo che mi hai lasciato ieri
Nell’aria frizzante la mattina presto
Nel nucleo del mondo e pure in tutto il resto
Nel sogno ad occhi aperti che si fa speranza
Nelle canzoni e il cielo in una stanza
Proprio noi, proprio io e te
Che giochiamo solo quando è senza regole
La massima espressione d’amore
Insieme siamo il lato migliore
Non smetteremo di vivere e sporcarci ancora
Finché non ci andrà più
I fatti al posto delle parole
È il nostro patto senza catene
Ci ostineremo a ricrederci e a peccare ancora
Finché non andrà più
E il mare resta blu
Nell’attimo esatto in cui non puoi mentire,
Nei preparativi prima di partire
Nell’insegnamento di una sofferenza,
Nel lavorare sognando una vacanza
Proprio noi, proprio io e te
Che ci diamo sempre tutto senza chiedere
La massima espressione d’amore
Insieme siamo il lato migliore
Non smetteremo di vivere e sporcarci ancora
Finché non ci andrà più
I fatti al posto delle parole
È il nostro patto senza catene
Ci ostineremo a ricrederci e a sbagliare ancora
Finché non andrà più
Nell’ultimo istante prima di dormire
Nel bacio che aspetto e voglio ricambiare
Nel sogno ad occhi aperti che si fa speranza
Nelle canzoni e il cielo in una stanza
La massima espressione d’amore
Insieme siamo il lato migliore
Non smetteremo di vivere e sporcarci ancora
Finché non andrà più
E il mare resta blu.
Guardiamoci negli occhi.
(Masini – Angiuli– Cecere – Vicini – Iammarino)
È arrivato il momento
Di cambiare ancora strada
Ora che corriamo al centro della vita
E qualcuno sta cercando
Di levarci pure il gusto
Di provare, di sbagliare e intanto esistere
E ci hanno detto stai lì
Quello è il tuo posto
Ma tutto il mondo è già il posto mio
Guardiamoci negli occhi un’altra volta
Non è tempo di aspettare nuove verità
Se una goccia cambia il senso del mare
Voglio scegliere adesso
Voglio scegliere adesso
E non basta l’astuzia
La bugia di un re nudo
Per nascondere lo sporco coi tappeti
Forse questo non è il tempo
Che sognavi di abitare
Però questo è il solo tempo che hai per vivere
Ci hanno divisi così
Buoni e cattivi
Ma ognuno cerca il suono del coro
Voglio scegliere adesso
Voglio scegliere adesso
Ora che verranno giorni
Di fatiche da intrecciare
Con un filo resistente di condivisione
E non servirà giudizio
E nemmeno la saggezza
Benvenuta l’impazienza
Benvenuta la follia
E diranno che è uno sbaglio
Che è soltanto un’illusione
Che dovremmo dare ascolto a chi ne sa molto di più
Ma sorrideremo forte
Quando arriverà domani
Quella goccia che contiene l’universo
Sei tu sei tu sei tu
Guardiamoci negli occhi un’altra volta
Non è tempo di aspettare nuove verità
Se l’amore cambia il peso di tutto
Voglio scegliere adesso
Voglio scegliere adesso
È arrivato il momento
Di cambiare ancora strada
Ora che corriamo al centro della vita.
All’altro capo del filo.
(Masini – Iammarino)
Mi fischiano le orecchie
Forse stai parlando di me
Dall’altro lato della lontananza
Se male o bene non lo so
Però
Mi fischiano le orecchie
Forse stai pensando di me
Ma sono qui all’altro capo di un filo
Che ancora stringo e che non lascio andare
Io no
Cercando l’uscita di quel labirinto
Che ho costruito per non farmi trovare
Qui conto le volte che ho perso e che ho vinto
Ma il filo non lo lascio andare
E vivo a intermittenza
Con questo sole in faccia
E dentro un’altra pioggia
Di piccole amnesie, progetti più importanti
E nuove nostalgie negli attimi incoerenti
E il tempo non rallenta e lascia nelle tasche
Le note di passaggio
Potevo fare meglio
E dovrei fare meglio
Tutte le volte che dico ormai..
Dovrei scappare adesso
E invece resto immobile qui
Ad osservare le mie mani calde
Superflue senza la tua faccia
Lì in mezzo
E forse è stanchezza
O è suggestione
La sete che ho adesso di semplicità
Di occhi negli occhi
Semplice
E pelle su pelle
Semplice
E vivo a intermittenza
Con questo sole in faccia
E dentro un’altra pioggia
Di facili risposte per scomode domande
Con le unghie sugli specchi qualcosa poi si perde
Si corre per distrarsi
Si corre per salvarsi
O solo per stancarsi
Si corre per paura
A volte per coraggio
Ma resto senza fiato
È troppo lungo il viaggio
Ti immagino così
Nel punto esatto dov’è la tua vita
Dall’altra parte di un volo
Che non so fare io
In questa splendida scatola vuota
All’altro capo di un filo
E vivo a intermittenza
Con questo sole in faccia
E dentro un’altra pioggia
Di nuove ipocrisie, affetti virtuali
In cerca di altre idee in questi giorni uguali
E il tempo non rallenta e lascia sulla strada
Le tracce mai seguite
Potevo fare meglio
E dovrei fare meglio
Tutte le volte che dico ormai..
Mi fischiano le orecchie
Forse stai parlando di me
Che resto qui all’altro capo di un filo
Che ancora stringo e che non lascio andare.
9. Qualcosa che cercavi altrove
Qualcosa che cercavi altrove.
(Masini – Carboni – Moretti – Iammarino)
E poi tentare di fuggire dagli stessi sbagli
E dalle cose giuste, nonostante te
Dall’ansia di star bene che ci tiene svegli
E dall’insicurezza che non sai perché
Dal gioco dei ricordi, quelli più taglienti
Che fanno sanguinare, non raccoglierli
Da tutti quei progetti, sempre più importanti
Per non sapere, non dovere
Non capire mai che cosa vuoi
Ma se ci fosse il mare dietro quella porta
Lo spazio trasparente dove perdersi
Se l’anima allo specchio fosse una scoperta
Lontano dal bisogno di scappare via
Se dentro la paura non ci fosse niente
Soltanto il suono della vita che si muove
Se tutta la ricchezza fosse questo istante
Qualcosa che cercavi altrove
E poi tentare di dimenticare quegli sguardi
Di un padre che tornava e non parlava mai
L’ipotesi attraente che sia troppo tardi
Per cominciare a dire la parola noi
Quella sicurezza sterile che dura poco
Per non sapere, non dovere
Non capire mai che cosa vuoi
Ma se ci fosse il mare dietro quella porta
Lo spazio trasparente dove perdersi
Se l’anima allo specchio fosse una scoperta
Lontano dal bisogno di scappare via
Se il centro dell’inverno fosse solamente
La nostalgia del sole mentre fuori piove
Se tutta la ricchezza fosse questo istante
Qualcosa che cercavi altrove
E perdere bagagli di ricordi e attese
Che ingombrano di più di tutte quelle scuse
E l’incoscienza di vivere, volare ad alta quota
Tu che non rischi niente
Dove l’hai lasciata? Dove l’hai lasciata?
Dove l’hai lasciata? Dove l’hai lasciata?
Ma se ci fosse il mare dietro quella porta
Lo spazio trasparente dove perdersi
Se l’anima allo specchio fosse una scoperta
Lontano dal bisogno di scappare via
Se dopo la tua guerra inevitabilmente
Il tempo costruisse meraviglie nuove
Se tutta la ricchezza fosse questo istante
Qualcosa che cercavi altrove
E poi l’istinto di seguire una ragione ancora
Qualcosa che cercavi altrove.
10. La vita comincia
La vita comincia.
(Masini – Marotta – Iammarino)
La vita comincia e sei un diamante
Ma tu neanche lo sai
Lo sanno quegli occhi a cui fare domande
E da cui imparerai
Il significato profondo del tempo
Ed il suo valore
L’amore che manca a un giocattolo rotto
E alle rughe sul viso
La vita comincia una sera di maggio
Da un bacio sperato
A lei che per te era la fine del mondo
E invece il mondo è iniziato
A lei che portava una pace più grande
Di tutte le guerre
Che avevi cercato, che avevi voluto
Aspettando qualcosa
Se ti raggiungerai
In un destino fuori dal presente
Se ti cercherai
In un dettaglio che non è importante
Come ritornare dove sei stato già
Sotto il vecchio cielo di una nuova città
Ma se ti raggiungerai
Sarà per sempre
La vita comincia e sei sulle gambe
Su una dura salita
Hai speso i tuoi anni a studiare le carte
Ma non ricordi la meta
E devi tornare di nuovo all’inizio
E perdere tutto
Se non è concesso cambiare il passato
Proviamo ad amarlo
Se ti raggiungerai
In un destino fuori dal presente
Se ti cercherai
In un dettaglio che non è importante
Come stare dentro a un giorno di un’altra età
Per finire quello che è rimasto a metà
Ma se ti raggiungerai
Sarà per sempre
Sarà per sempre
La vita comincia in questo momento
Che stavi aspettando!?
Se ti raggiungerai
In un destino fuori dal presente
Se ti cercherai
In un dettaglio che non è importante
Come perdonarti ancora la verità
Per provarci un’altra volta e poi si vedrà
Ma se ti raggiungerai
Sarà per sempre.
Una lettera a chi sarò.
(Masini – Iammarino)
In una sera così
Davanti a un buio di stelle impassibili
Mi era sembrato di afferrare qualcosa
Che avrei voluto raccontare a te
Prima che andasse via
Pensavo a questa estate che sembra gentile
E promette e regala
Ma poi va via
E non hai mangiato abbastanza pesche
E non hai sfiorato abbastanza mani
E non hai toccato abbastanza mari
E intanto qui
Pensavo a questa estate
Pensavo a questo tempo che sembra onesto
E rallenta e si ferma
Ma poi va via
E non hai fatto abbastanza cose
E non hai detto abbastanza grazie
E non hai chiesto abbastanza scusa
E intanto qui
Pensavo a questo tempo
Una lettera a chi sarò
Da appendere al frigo quando mi arriva
O da salvare nella memoria che avrò
Per quello che ho capito
Una lettera a chi sarò
Da leggere quando mi sembrerà inutile
Oppure quando mi sembrerà tardi
O quando inizio a scordarmi di me
Pensavo a questa vita che sembra seria
E sorprende e guarisce, ma poi va via
E non hai inseguito abbastanza sogni
E non hai imparato abbastanza trucchi
E non hai insegnato abbastanza allegria
Intanto qui pensavo a questa vita
Pensavo a questo amore che sembra tutto
E riempie e significa ma poi va via
E non sei diventato abbastanza saggio
E non sei diventato abbastanza nuovo
Non sei diventato abbatanza immortale
Intento qui pensavo a questo amore
Una lettera a chi sarò
Da mettere in tasca quando mi arriva
Per riconoscere la nuova voce che avrò
Quella di un vecchio amico
Una lettera a chi sarò
Da leggere quando mi sembrerà inutile
Oppure quando mi sembrerà tardi
O quando inizio a scordarmi di me
In una sera così
Davanti a un buio di stelle impassibili
Mi era sembrato di afferrare qualcosa
Che avrei voluto raccontare a te
Prima che andasse via.
12. Signor Tenente
Signor Tenente.
(Faletti)
Forse possiamo cambiarla ma è l’unica che c’è
Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole
Forse cent’anni o duecento è un attimo che va
Fosse di un attimo appena
Sarebbe com’è
Tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove, dove
Minchia signor tenente che siamo usciti dalla centrale
Ed in costante contatto radio
Abbiamo preso la provinciale
Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera
Nascosto bene la nostra auto che si vedesse che non c’era
E abbiam montato l’autovelox e fatto multe senza pietà
A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età
E preso uno senza patente
Minchia signor tenente faceva un caldo che si bruciava
La provinciale sembrava un forno
C’era l’asfalto che tremolava e che sbiadiva tutto lo sfondo
Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio
Di quei ragazzi morti ammazzati
Gettati in aria come uno straccio caduti a terra come persone che han fatto a pezzi con l’esplosivo
Che se non serve per cose buone può diventare così cattivo
Che dopo quasi non resta niente
Minchia signor tenente e siamo qui con queste divise
Che tante volte ci vanno strette
Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette
E siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese
Dove ci tocca farci ammazzare per poco più di un milione al mese
E c’è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola
Se chi ci ammazza prende di più di quel che prende la brava gente
Minchia signor tenente lo so che parlo col comandante
Ma quanto tempo dovrà passare
Che a star seduto su una volante la voce in radio ci fa tremare,
Che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura quando ci tocca di fare i conti con il coraggio della paura
E questo è quel che succede adesso
Che poi se c’è una chiamata urgente se prende su e ci si va lo stesso
E scusi tanto se non è niente
Minchia signor tenente per cui se pensa che c’ho vent’anni
Credo che proprio non mi dà torto
Se riesce a mettersi nei miei panni magari non mi farà rapporto
E glielo dico sinceramente
Minchia signor tenente.