L’uomo volante.
L’uomo volante.
(Masini – Dati – Orlandi)
Se ti avessi lo sai,
capirei la mia vita scoprendo dentro di me,
con il senno di poi,
che ogni scelta sbagliata mi conduceva da te.
Così mi immagino già il tuo sorriso
e vedo accendersi noi…
Allo stadio in un bar, in un gesto affettuoso,
che non ci capita mai…
Vorrei regalarti un cielo d’agosto
che fa da cornice a una stella che va,
un sole nascosto che nasce da dentro
e disegna il confine della tua libertà.
Quel suono leggero di un nome importante,
le ali di un uomo volante,
per non nasconderti mai, dentro ai rimproveri miei…
E se tu fossi qui,
avrei anche il coraggio d’innamorarmi di lei,
per parlarti così come infatti già faccio,
anche se non mi ascolterai,
però saresti il mio unico orgoglio,
la rondine che torna da se…
Vorrei regalarti un mondo diverso
che ha fatto la pace con la sua crudeltà,
quel giusto rimorso che nasce sbagliando
e conferma la forza di ogni fragilità,
l’anarchico istinto di un cuore migrante,
le ali di un uomo volante,
per arrivare più su…. ( e cercare la tua margherita)
di questa piccola vita,
dove più vero sei tu…( evitando ogni strada sbagliata…)
Io vorrei regalarti l’infinito che dà,
quel tenero abbraccio di un padre sognante,
che come un uomo volante,
anche se tu non vedrai,
saprà nel cuore chi sei,
io questo spero e vorrei.