Dal buio.
Dal buio.
(Masini – Dati)
Il cieco fermo sul bordo del marciapiede
aspetta che qualcuno se ne accorga
rallenti la sua fretta.
E intanto resta immobile lo sguardo spento
e fisso come se fosse in bilico
su di un profondo abisso.
Il cieco fermo ascolta e sopra il viso
impassibile d’un tratto è una smorfia
una pena invisibile.
Ma nessuna la vede nel bagliore della luce
e la smorfia lentamente
dentro il viso si ricuce.
Ed ecco all’improvviso s’arresta una ragazza
il cieco fa un sorriso e timido ringrazia.
Lei certamente è bella lo sente dall’odore
nel buio s’accende una stella e un vento soffia in
cuore.
Lui cerca la sua mano lei se la fa trovare
e allora parte piano e li si lascia andare.
E saltano l’abisso senza precipitare
i due con lieve passo che sembra di volare!
Poi dolcemente atterrano sull’altro
marciapiede il cieco e la ragazza
dopo quel volo breve.
Lei dalla luce lancia un saluto luminoso!
Dal buio lui risponde timido e confuso.
Vorrebbe dirle aspetta angelo profumato
non te ne andare resta riposa il cuore il fiato.
Ma sente che la mano allenta la sua stretta
e nel buio si spegna la stella.
Vorrebbe dirle aspetta! Ma c’è troppa confusione
e l’odore s’allontana e il cieco col bastone
prosegue la sua strada buia dondolando un po’
felice per quel niente come un dolcissimo
Charlotte!